La prefazione alla mia nuova pubblicazione, data alle stampe in questi giorni dalla casa editrice Esarmonia:

“Come sovente riportato nei più autorevoli trattati di orchestrazione, una delle condizioni imprescindibili per la felice riuscita della trascrizione di un brano per un organico differente da quello originale, oltre alla scontata conoscenza approfondita degli organici in questione, è un profondo amore per il materiale su cui si andrà ad operare.

In tal senso, posso sicuramente asserire che il principale motore propulsivo che ha alimentato il bisogno interiore di lavorare a questa pubblicazione sia stata proprio l’esigenza di unire in un solo gesto trascrittivo due fra i miei più grandi e duraturi amori musicali:

le Romanze mendelssohniane, le cui sonorità da anni fanno stabilmente parte del mio bagaglio di ascolti giornalieri(specie attraverso le incisioni dei grandi interpreti che ne hanno magnificato il contenuto), ed il quartetto d’archi, la cui tavolozza espressiva è per me motivo di incessante e fervida ricerca, attraverso il più variegato ventaglio di stili e linguaggi.

Mi auspico inoltre che tale lavoro possa rivelarsi utile a tutti quegli ensembles d’archi che, per diletto od esigenza, vogliano cimentarsi con queste autentiche gemme mendelssohniane e beneficiare così della loro bellezza sempre attuale, mai intaccata dall’incedere dei secoli”.