Nuovo album: Hic et nunc

Il mio nuovo album in piano solo, Hic et nunc, è disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali, pubblicato dalla NovAntiqua. A partire da Gennaio inizierà anche la distribuzione in formato fisico in tutto il mondo, grazie ai distributori Note Ein ed Egea.

L’album si compone di 13 tracce, frutto di una sessione di improvvisazione libera ed estemporanea che ho tenuto il 7 Aprile di quest’anno presso l’Artesuono Recording Studio (Udine), suonando un meraviglioso Fazioli F278 MK III magistralmente ripreso da Stefano Amerio.

Riporto qui uno scritto di mio pugno, contenuto nel booklet interno:

Nella mia vicenda umana ed artistica l’arte dell’improvvisazione musicale, intesa come composizione in real time, ha sempre rappresentato il punto di una naturale e congenita confluenza dell’io istintivo e temerario con il bagaglio razionale delle conoscenze e delle esperienze via via maturate:  una sconfinata prateria nella quale sentirsi eternamente puledro a briglie sciolte, nell’invisibile recinto della consapevolezza percettiva di un cavallo maturo.

Ma la conquista di una libertà percepita come totale – quale quella dell’improvvisazione radicale, dove ai blocchi di partenza non esiste neppure il germe in nuce di un’idea e tutto deve essere creato da zero, dal silenzio più muto, poi successivamente elaborato – è una strada che giocoforza incrocia paradossi ed ossimori, sovrappone rigide griglie cognitive con rarefatte nuvole emotive, che spesso ha il profumo di tradizioni lessicali e concettuali lontane nel tempo e nelle ubicazioni geografiche, e che soprattutto è scavata nell’impervio terreno della risoluzione di problemi (tecnici, musicali, estetici, formali) in tempo reale, o quantomeno in frazioni infinitesime di secondo.   Per potersi donare il privilegio di percorrere questa strada è imprescindibile, a mio avviso, un continuo raffronto con le proprie vulnerabilità umane, ideologiche e culturali, per riuscire ad abbandonarsi ad esse, accogliendole in noi in una inclusività che però necessita di annidare nell’alveo di radicati percorsi analitici e vigili conoscenze.  Solo una volta fatte salve queste premesse intellettuali e vibrazionali può essere dichiarata lecita l’ambizione ad un idealismo scevro da freni inibitori, sordo ad ogni forma di contraccezione, l’anelito ad essere parte costitutiva dell’hic et nunc del suono, del suo vibrare qui ed ora ad una velocità proiettiva che sovrasta ed annulla ogni limite temporale, divenendo ovunque e per sempre.

 

(cover photo by Erik Hagström )

 

 

 

 

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