Dal booklet del mio nuovo cd The rain of October per pianoforte, elettronica e pianoforte preparato, in uscita il 23 Marzo per la Novantiqua:
“Alla bellezza soave ed atroce della Luce.
Ho sempre avuto la sensazione che l’intera area conurbativa della mia terra di origine (Napoli e dintorni) sottostasse alla giurisdizione meteorologica di un particolarissimo microclima, diverso sia da quello delle zone attigue che dal resto del globo terrestre. In questa piccola mattonella di mondo, infatti, il clima già mediamente temperato tipico di tutto il sud Italia assume delle sfumature ancora più singolari, generative a loro volta di stati umorali del tutto particolari e spesso ascrivibili contemporaneamente a registri emotivi anche diametralmente opposti. Ne è un esempio, a mio modo di vedere, la pioggia di Ottobre. Rarissimo caso di fenomeno naturale non associabile ad una precisa e logica nuance estetico-formale (perché morfologicamente diversissima sia da quella sbarazzina di fine estate che da quella romantica di pieno inverno, ed inoltre legata ad un universo espressivo già di per sé indefinito nella sua identità, ossia un mese di Ottobre che a Napoli è atipicamente torrido), tale pioggia diviene, nelle spire percettive del mio animo, metafora di un filtro attraverso il quale rivedere e rivalutare ogni singolo stimolo sensoriale ed impulso intellettivo; ne scaturisce così un procedimento in grado di creare emozioni apparentemente di entità reciprocamente opposte (gioia e malinconia, enfasi e struggimento), eppure fuse in un tutt’uno che per me non ha corrispettivi descrittivi nel linguaggio scritto, né tantomeno verbale. Ed allora, per rispondere alla mia urgenza interiore di descrivere quel preciso ed inimitabile caos emotivo, ho fatto ricorso alla inarrivabile capacità che il linguaggio universale della musica ha di creare sfumature semantiche altrimenti non riproducibili con nessuna altra modalità verbale o scritta; e, come sempre, anche stavolta il mio viaggio didascalico si è avvalso di quelle che nella mia architettura espressiva sono le prassi a me più care del lessico musicale: la composizione e l’improvvisazione.”
Credits: